Il “Comitato d’agitazione delle scuole biellesi” contro l’USP e il governo.

Il Comitato d’agitazione permanente delle scuole biellesi  riunitosi martedì 4 settembre…

DENUNCIA

  • l’inefficienza dell’Ufficio Scolastico Provinciale: il ritardo nelle convocazioni, il disordine nelle nomine, la scarsa circolazione delle informazioni, le incertezze interpretative e la confusione. Da anni la situazione non appariva così caotica e le cause sono certamente da attribuire ai tagli del personale e all’assenza di fondi per la sua riqualificazione, ma anche alla incerta direzione delle attività di preparazione degli organici e organizzazione delle nomine.
  • l’ulteriore riduzione dei docenti, in particolare nella scuola media superiore, a causa della “riforma” Gelmini che ha ridotto l’orario delle lezioni a scapito delle attività di laboratorio, delle discipline tecnologiche, ma anche per Scienze, Matematica, Lingue straniere, Diritto e economia. Questo ha prodotto sovranumerari, perdenti posti e di conseguenza trasferimenti.
  • l’inefficienza del Governo che ha costretto gli USP a rimandare le nomine del personale ATA a causa del ritardo nella gestione della questione degli insegnanti inidonei che sono stati equiparati al personale amministrativo senza un vero progetto di riutilizzo razionale e rispettoso delle competenze, ma pensando solo al risparmio.

RESPINGE

La propagandistica proposta del Governo di concorsi per il reclutamento del personale…

–        i numeri forniti da Ministero sono alchemici. I  precari che permettono ogni anno alla scuola di funzionare sono quasi 200.000 e ciò accade da anni!
–        apre ulteriori conflitti all’interno della scuola tra lavoratori e neo laureati senza il rispetto delle diverse competenze;
–        non mette ordine nei meccanismo di reclutamento ma pratica una selezione affidata a test senza validità professionale, esclusivamente selettivi;
–        calpesta e stravolge le leggi sull’assunzione dei docenti dalle graduatorie e snobba le direttive europee che obbligano ad assumere precari che abbiano stipulato almeno tre contratti di lavoro consecutivi;
–        nega la validità delle SSIS (Scuole di Specializzazione biennali, con prova d’ingresso a numero chiuso, tirocinio formativo e prova finale avente valore concorsuale, come stabilito dalla legge 306 del 27/10/2000), mentendo sul fatto che non ci sono stati Concorsi dal 1999 ad oggi;
–        non tiene in considerazione che esistono ancora docenti presenti nelle graduatorie formatesi in seguito al concorso del ’99: se questi docenti non sono ancora di ruolo, a cosa serve bandire un ulteriore concorso se non a creare nuovi precari?
–        il Concorso costa 130 milioni, spesa sufficiente a stabilizzare un congruo numero di precari dotati di professionalità e competenze.

Se si vuole ringiovanire la scuola più vecchia d’Europa si mandino in pensione gli anziani!

ADERISCE

Alle iniziative dei comitati dei PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI e di altri comitati presenti in tutto il paese, convinti che le scelte del ministro Profumo sono in assoluta continuità con quelle del precedente governo ed hanno come obiettivo ridurre i fondi alla scuola pubblica e favorire la trasformazione della scuola in una impresa.

La scuola non ha bisogno di scelte ideologiche, di propaganda o della soddisfazione di narcisismi personali. La scuola ha bisogno di fondi, di progetti e di democrazia nelle scelte e nella gestione.

Il Comitato

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