A proposito della morte di Stefano Cucchi.

Presidenzialismo strisciante, repressione preventiva, santificazione del lider politico, stupidità e corruzione dilaganti nella politica, trionfo delle politiche neoliberiste. …E crisi, …e crisi, e poi anche questi drammatici preludi dell’illibertà…        Nessuno ci può salvare, nessuno può farlo al posto nostro, dobbiamo avere il coraggio di rinunciare alla delega e assumere su di noi il compito della soluzione dei problemi!

“Il potere dichiara che il giovane arrestato di nome Gesù figlio di Giuseppe è morto perché aveva le mani bucate e i piedi pure, considerato che faceva il falegname e maneggiando chiodi si procurava spesso degli incidenti sul lavoro. Perché parlava in pubblico e per vizio si dissetava con l´aceto, perché perdeva al gioco e i suoi vestiti finivano divisi tra i vincenti a fine di partita. I colpi riportati sopra il corpo non dipendono da flagellazioni, ma da caduta riportata mentre saliva il monte Golgota appesantito da attrezzatura non idonea e la ferita al petto non proviene da lancia in dotazione alla gendarmeria, ma da tentativo di suicidio, che infine il detenuto è deceduto perché ostinatamente aveva smesso di respirare malgrado l’ambiente ben ventilato. Più morte naturale di così toccherà solo a tal Stefano Cucchi quasi coetaneo del su menzionato.”

Erri de Luca, scrittore

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