Sull’ex Macello e la politica contro la povertà

Resoconto della Conferenza stampa apparso nel blog NewsBiella.it il 25 settembre 2017.

Sull’ex Macello: “Tutti sapevano. Era al corrente anche la Polizia”

Comitato Biellese accoglie “Giorgio Marincola” fornisce una lettura differente sullo sgombero di pochi giorni fa. Sonia Modenese: “Vogliamo che la politica che si dichiara di sinistra gestisca finalmente il problema delle vecchie e nuove povertà, di tutte le povertà che riguardano Biella”
Non sempre la realtà delle cose è come appare, o come viene fatta apparire. Spesso c’è un risvolto della medaglia di cui non si tiene conto o ci si “dimentica” di tenere conto. Forse perché conviene. Forse perché voltarsi dall’altra parte è meno scomodo che affrontare, magari di petto, determinate situazioni. Senza tirare in ballo tematiche di matrice filosofica, anche sulla vicenda dello sgombero dell’ex Macello sono possibili letture differenti. Una di queste alternative è quella fornita dal Comitato Biellese Accoglie “Giorgio Marincola”.
“Questo posto era occupato abusivamente da più di un anno da migranti e italiani – ha puntualizzato il prof. Marco Sansoè, tra i fondatori del Comitato – e da più di un anno, avvertiti della situazione, abbiamo cercato di lavorare con queste persone per riuscire a rendergli la vita più decente, e soprattutto per fare in modo che riuscissero a gestirsi autonomamente fuori da una visione caritatevole. Per un bel po’ le cose sono andate come potevano andare in considerazione delle tante culture che qui hanno convissuto. Spazi come questi potrebbero essere la soluzione del problema dei CAS, con l’impiego di pochissimo denaro, facendo in modo che siano loro stessi, gli occupanti della struttura, a gestirsi attraverso l’aiuto di una comunità ospitante. Poi sono arrivati gli sciacalli della politica, belli o brutti che essi siano, che hanno pensato di farsi un pezzo di campagna elettorale sui migranti, e quindi le Istituzioni, che sapevano benissimo di questa situazione, a questo punto sono intervenute per far vedere a questi signori che le Istituzioni esistono. Era al corrente anche la Polizia, che quest’inverno portava qui i migranti prendendoli ai giardini Zumaglini in piena notte. Non ha più senso parlare di emergenza, non c’è più emergenza: i processi migratori andranno avanti per altri 20/30 anni”.
A Sansoè fa eco Sonia Modense, medico, che spiega: “Vogliamo fare l’altra narrazione, per dire che stiamo parlando di poveri, non solo di migranti. L’emergenza vera è l’emergenza povertà, l’emergenza casa e quella lavoro. Tra poco arriva l’emergenza freddo perché arriva l’inverno, che non è un’emergenza, è semplicemente l’inverno, c’è tutti gli anni. Mancano spazi abitativi e la risposta non può essere il dormitorio perché di luoghi come l’ex Macello in città ce ne sono altri, forse più periferici ma ci sono. La politica europea sta facendo questo, vuole allontanare dagli occhi ciò che non deve essere visto ma qui non si tratta più di un’emergenza, questo è un problema strutturale dal quale la politica non può abdicare”.
Probabilmente sarà necessario pensare nuovi spazi e nuovi servizi, fare in modo che vengano coinvolti attori del territorio come i consorzi. “Il nostro rammarico – continua Modense – è che tutte le volte capita che sia il politico della parte avversa a far accendere i riflettori. L’ex Atap, per esempio, fu aperto perché c’era una politica che strillava contro l’imbarbarimento dei giardini non a favore di persone che necessitavano di un tetto. Era per il decoro urbano. E anche in quest’ultima vicenda, chi strilla lo fa per il decoro urbano, non per dare condizioni di vita dignitose ad italiani, che saranno sempre di più, e stranieri. Vogliamo che la politica che si dichiara di sinistra gestisca finalmente il problema delle vecchie e nuove povertà, di tutte le povertà che riguardano Biella; la politica locale deve almeno balbettare una risposta sulle questioni che riguardano la città”.
NewsBiella, 25/8/2017

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